Per impetigine si intende un'infezione cutanea di origine batterica per ingresso del battere attraverso soluzioni di continuo della pelle (ferite, punture di insetto, ustioni o dermatiti). Pur essendo particolarmente frequente in età pediatrica, la patologia può interessare ogni età e sesso. La sua elevata contagiosità la rende più frequente in soggetti che frequentano ambienti comunitari (scuole, asili, gruppi), soprattutto in assenza di adeguate condizioni igieniche.
Quale è l'agente responsabile?
Si distinguono due differenti forme di impetigine:
- una forma bollosa, sporadica, determinata da Stafilococco aureus (gruppo fago II). E' la forma più frequente (circa il 70% dei casi)
- una forma non bollosa, epidemica, determinata nel 50% da Stafilococco aureus eventualmente associato a Streptococcus pyogenes
Come si manifesta?
La forma non bollosa, sporadica, è più frequente nel periodo estivo. Nel periodo scolastico sono possibili piccole epidemie. Si presenta sotto forma di piccole e fragili vesciche con alone eritematoso (rosso) che si rompono ed evolvono in croste giallastre, brune.
Le zone maggiormente colpite sono:
- Volto (attorno a naso e bocca) e arti
- Zone interessate da traumatismi
- Zone interessate da punture d'insetto
- Zone interessate da altre dermatosi (eczema, scabbia...), intesa come impetiginizzazione secondaria delle zone colpite
Zone non colpite:
- Mucose
- Zone palmo-plantari
La forma bollosa presenta bolle di dimensioni maggiori (alcuni centimetri), più resistenti. Più frequente in età prescolare.
Zone colpite:
- Ogni sede del corpo (anche quelle non colpite dalla forma volgare non bollosa)
- Colpisce anche zone integre
Fattori favorenti:
- Contatto con terra o sabbia
- Presenza di traumi cutanei/lesioni essudanti
- Clima caldo umido
- Ambienti comunitari (scuole, asili...)
Che precauzioni occorre adottare?
Essendo il contatto diretto con le lesioni infette causa di contagio, è molto importante che i genitori rilevino subito il problema in modo da attivare rapidamente le norme igieniche utili a contenere il contagio:
- Lavare indumenti e asciugamani ad alte temperature
- Cambiare regolarmente la biancheria
- Non scambiare la biancheria e gli indumenti
- L'autoinoculazione è un rischio importante di estensione della malattia: occorre istruire il paziente , soprattutto se bambino, a non toccare o grattare le zone colpite fino a quando non sono completamente risolte. Anche le secrezioni nasali possono essere veicolo di contagio se la sede colpita è intorno al naso.
- Prestare molta attenzione all'igiene delle mani e alla manicure
- Il bambino non deve essere riammesso agli ambienti comunitari prima della guarigione completa.
Come si tratta?
Occorre rivolgersi rapidamente al medico di riferimento: velocizzare il trattamento riduce il rischio di autoinoculazione e di contagio a terzi. Con il trattamento adeguato la guarigione è rapida (pochi giorni). In genere il trattamento antibiotico topico con farmaci diretti contro gli agenti responsabili dell'impetigine è sufficiente. E' consigliabile la formulazione in unguento che favorisce la caduta delle croste.
Quali antibiotici sono utili?
Le linee guida disponibili differiscono ampiamente e non esiste una terapia standard accettata. Sono descritti trattamenti con vari antibiotici topici e sistemici orali e l'utilizzo di svariati disinfettanti.
I più utilizzati sono:
- Mupirocina (ed es.Bactroban, Mupiskin), è il farmaco di prima scelta nelle forme da S. aureus. Da applicare 3 v/giorno per massimo 10 giorni.
- Retapamulina (Altargo unguento), di recente introduzione, da applicare 2 v/giorno. Al momento non sono descritte resistenze verso questo topico.
- Acido fusidico (ad es. Fucidin, Dermomycin, Afugerm...), da applicare 3-4 volte/giorno per massimo 10 giorni.
Se la patologia è particolarmente estesa o tende a recidivare dopo trattamento locale può essere utile utilizzare l'antibiotico sistemico per via orale. Tra gli antibiotici orali, nonostante il crescente problema dell'aumento delle resistenze al trattamento i più utilizzati sono:
- Penicilline (es. Flucloxacillina)
- Cefalosporine (es. Loracarbef, Cefadroxil)
- Eritromicina
Come si medica?
- Disinfettare le zone interessate con soluzione fisiologica (se interessati naso o occhi) o disinfettante (Iodopovidone, Clorexidina gluconato) mediante impacco per favorire il distacco delle croste.
- Cercare di rimuovere delicatamente le croste.
- Applicare abbondante unguento sulle zone crostose e sulle aree circostanti 2-3 volte al giorno.
- Utile coprire con cerotto.
- Occorre lavare accuratamente le mani dopo aver eseguito la medicazione.
Complicanze
In genere se opportunamente trattata la patologia guarisce in pochi giorni. E' fondamentale il trattamento per evitare complicanze quali la glomerulonefrite acuta post-streptococcica (5% dei casi di impetigine da S. pyogenes).