Stefania Miglietta dermatologa a Modena

La cavitazione per le adiposità localizzate

La cavitazione per le adiposità localizzate

Aree trattabili con la cavitazione

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La cavitazione stabile è una tecnologia innovativa a ultrasuoni a bassa frequenza per la riduzione delle adiposità localizzate e la cellulite.

E' una metodica:

  • Sicura
  • Non dolorosa
  • Veloce
  • Stabile nel tempo
  • Offre risultati immediati e visibili già dalle prime sedute.

Rappresenta una valida alternativa alla liposuzione chirurgica in pazienti che non possono o non desiderano sottoporsi ad un intervento chirurgico: non è infatti una metodica invasiva e non prevede l'utilizzo di cannule, bendaggi, anestesia e senza ricorrere ad incisioni chirurgiche.

Consente di riprendere immediatamente le normali attività sociali e/o lavorative e permette di trattare aree molto ampie con grande velocità ed efficacia, in modo non doloroso.

Come funziona?

Gli ultrasuoni sono onde sonore non udibili dall'orecchio umano che e si diffondono secondo la logica del movimento delle onde del mare. Quando l'onda sonora passa attraverso il liquido, genera delle onde di espansione e di compressione, che, se abbastanza forti, possono causare la rapida formazione di microbolle nel derma alla profondità di 2-3 cm che crescono fino a collassare e implodere disgregando le cellule adipose in modo graduale e indolore. E' un effetto meccanico dovuto alle vibrazioni emesse dal manipolo.

La rottura delle cellule adipose determina la liberazione del contenuto (trigliceridi) che viene assorbito dal sistema linfatico e smaltito dal metabolismo attraverso le urine nell'arco delle 48 ore successive alla seduta di trattamento.

Durante la seduta

La pelle viene sfiorata da un manipolo per interposizione di gel per ultrasuoni e attraverso movimenti specifici e tangenziali alla superficie cutanea si lavora sulle pliche adipose determinando un vero e proprio svuotamento della parte trattata che beneficerà anche di una ossigenazione e un ricompattamento del tessuto. L'effetto è stabile nel tempo.

Il contatto con il manipolo può causare una sensazione di calore, cociore, talora edema. Durante il trattamento si possono veder affiorare piccoli capillari, eritema o piccole escoriazioni, risolvibili in poche ore/giorni.

L'effetto di ogni seduta è valutabile in termini di:

  • Riduzione in centimetri
  • Rimodellamento del profilo corporeo
  • Riduzione della consistenza del grasso
  • Miglioramento dell'aspetto a buccia d'arancia
  • Riattivazione della circolazione periferica e drenaggio dei liquidi

La seduta dura 30 minuti. Al termine (o comunque entro 2 giorni dal trattamento) è utile e consigliato eseguire una seduta di pressoterapia o massaggio manuale per favorire il drenaggio dei liquidi, lo smaltimento dei trigliceridi e favorire la tonicità dei tessuti.

Quali sedi possono essere trattate?

  • addome
  • fianchi
  • cosce
  • glutei
  • braccia
  • polpaccio
  • ginocchia

Non è possibile trattare:

  • incavo ascellare
  • cavo popliteo
  • inguine
  • testicoli
  • mani
  • distretto capo-collo

Chi può fare cavitazione?

La cavitazione è un atto medico. Non tutti possono sottoporsi al trattamento ed è fondamentale selezionare i pazienti che desiderano sottoporsi a cavitazione in relazione alla situazione clinica.

Ogni paziente viene sottoposto a visita clinica per la valutazione della struttura corporea, delle sedi di accumulo del tessuto adiposo (che vengono misurate), delle possibilità di un risultato clinico significativo in relazione alle aspettative del paziente.

Vengono consigliati esami ematochimici preliminari, consegnate schede informative in aggiunta alle spiegazioni tecniche fornite in ambulatorio e compilata una scheda di valutazione preliminare per la raccolta dei dati anamnestici fondamentali.

Viene consegnato al paziente il consenso informato che firmerà in occasione della prima seduta di trattamento, dopo eventuali ed opportune ulteriori domande allo specialista di fiducia.

Sulla base della situazione specifica viene creato un programma di sedute finalizzato al raggiungimento dell'obiettivo.

Controindicazioni: chi non può fare cavitazione?

Non è possibile eseguire il trattamento in presenza delle seguenti condizioni:

  • malattie, disordini e disturbi legati alla funzione epatica;
  • dislipidemie (ipercolesterolemia; ipertrigliceridemia);
  • malattie metaboliche, disordini metabolici (particolare attenzione a ipotiroidismo, obesità, diabete, insufficienza renale, cardiopatie);
  • protesi metalliche in prossimità della zona da trattare;
  • pace-maker o congegni elettronici di vario genere;
  • trapianto d'organo di qualsiasi genere;
  • affezioni all'orecchio medio ed interno (nella misura in cui possa divenire insopportabile il ronzio percepibile durante il lavoro);
  • stati infiammatori e febbrili;
  • gravidanza ed allattamento;
  • affezioni della cute della zona da trattare (lesioni, eritemi, infezioni...);
  • altre malattie o stati clinici per i quali vi è un dubbio sull'interazione;

Nelle pazienti mastectomizzate è vietato trattare il braccio omolaterale.

Frequenza e numero dei trattamenti

La frequenza dei trattamenti viene decisa sulla base della situazione clinica del paziente, la disponibilità, e dopo aver visionato gli esami ematochimici. La presenza di ipo/ipertiroidismo, valori border-line di trigliceridi possono imporre cambiamenti nel ritmo con il quale ci si sottopone al trattamento.

In assenza delle suddette problematiche si può trattare ogni 7-10 giorni. In presenza di ipotiroidismo, può essere necessario far trascorrere più tempo tra le sedute.

Si consigliano 6-8 sedute per distretto corporeo.

Esami prelimiari per sottoporsi a cavitazione

Quando si intende sottoporsi ad un trattamento di cavitazione stabile occorre sottoporsi ad esami ematochimici completi, volti in particolare alla valutazione del profilo lipidico. Tali esami dovranno essere periodicamente ricontrollati in corso di terapia. Occasionalmente, infatti, sono registrati aumenti transitori del livello di trigliceridi che impongono modifiche allo schema terapeutico.

Gli esami utili alla valutazione preliminare sono:

  • emocromo;
  • formula;
  • GOT, GPT, GGT;
  • creatinina;
  • trigliceridi;
  • colesterolo totale, HDL, LDL;
  • glicemia;
  • TSH, FT4;
  • esame chimico-fisico urine.

Di Stefania Miglietta

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Consenso informato cavitazione
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Scheda preliminare cavitazione
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