L'esame periodico delle lesioni pigmentate è estremamente importante per monitorare il rischio di comparsa di lesioni potenzialmente a rischio o lesioni già trasformate in neoformazioni maligne (melanoma).
L'intenzione è quella di migliorare sempre più la diagnosi di lesioni a rischio e soprattutto di consentire la diagnosi di melanoma in fase sempre più precoce.
Questo è reso possibile nel tempo dall'affinarsi di metodiche diagnostiche sempre più sofisticate e specifiche, evitando pertanto una significativa percentuale di asportazioni chirurgiche non necessarie di nevi benigni.
Un primo e routinario livello di indagine è l'osservazione clinica mediante l'utilizzo del dermatoscopio, un microscopio da contatto che ingrandendo l'immagine 10 volte consente di osservare i caratteri morfologici delle lesioni non apprezzabili a occhio nudo e correlabili a specifiche alterazioni istologiche.
E' un metodo rapido, non invasivo ed indolore per valutare rapidamente e direttamente le strutture cutanee superficiali discriminando innanzitutto tra lesioni pigmentate di tipo melanocitario e non (cheratosi attiniche, carcinoma basocellulare, carcinoma spinocellulare...) e tra lesioni benigne, sospette di malignità o francamente maligne.
E' possibile, oggi, digitalizzare le immagini e creare un archivio che consenta il confronto nel tempo delle immagini.
La mappatura dei nevi (videomicroscopia)
Quando i nevi sono molto numerosi e/o particolarmente atipici è possibile avvalersi di tecniche che consentono una maggiore accuratezza diagnostica attraverso un ulteriore ingrandimento dell'immagine (esame dermatoscopico in epiluminescenza).
Sono metodiche entrate nella pratica dermatologica e permettono di "collocare" la foto del nevo segnalato su un'immagine corporea standardizzata che consente di seguire meglio nel tempo l'evoluzione della singola lesione e di archiviare le immagini raccolte ed i relativi commenti dello specialista.
L'autoesame dei nevi
Sebbene non possa o debba sostituirsi alla visita dello specialista, l'autoesame è un momento importante a cui il paziente va educato. Sarebbe opportuno dedicare pochi minuti a questa pratica ogni 3 mesi circa, dopo la doccia, in modo da anticipare l'eventuale controllo dermatologico in caso di presenza di lesioni sospette.
L'ispezione visiva consente di evidenziare modificazioni in termini di forma, dimensioni, regolarità del margine, regolarità del colore o la comparsa repentina (poche settimane o pochi mesi) di una nuova lesione molto pigmentata (scura). In questi casi occorre farsi visitare rapidamente dallo specialista dermatologo.
Tutta la pelle deve essere ispezionata: anche dorso, spalle, spazi interdigitali, pianta dei piedi, palmo delle mani, cuoio capelluto, orecchie e l'area genitale (compresa la parte mucosa visibile).
Tutti devono sottoporsi all'autoesame, ma in particolare:
- Chi ha un familiare con melanoma
- Chi ha un fototipo chiaro
- Chi si espone cronicamente al sole e mostra segni di fotoinvecchiamento
- Chi ha avuto almeno due episodi di ustione solare in età giovanile
- Chi ha numerosi nevi (>50 nevi)
- Chi presenta nevi giudicati a rischio (nevi congeniti di dimensioni > 20 cm, nevi insorti rapidamente, a rapida crescita o modificati nel tempo, nevi in zone soggette a sfregamento i a traumi ripetuti, nevi acquisiti di dimensioni > 6 mm di diametro)
Quando i nevi devono essere asportati?
È lo specialista che definisce il livello di rischio di un nevo e la necessità di asportarlo chirurgicamente.
- I nevi in regione palmo-plantare devono godere di particolare attenzione.
- In caso di trauma di un nevo occorre far valutare la lesione allo specialista che valuterà la necessità di eventuale asportazione
- In caso di già avvenuta trasformazione in melanoma maligno.
In genere l'asportazione chirurgica viene effettuata in regime ambulatoriale in anestesia locale mediante escissione chirurgica. Lesioni cutanee sospette non devono essere trattate con tecnologie laser, ma escisse completamente e valutate istologicamente.
Le lesioni asportate devono essere sottoposte ad esame istologico.
La visita nevi previene il melanoma?
Il melanoma è un tumore maligno di origine melanocitaria. Può insorgere su nevo preesistente (una piccola parte) o ex-novo. Più tipico dell'età adulta, insorge raramente su soggetti di età inferiore ai 18 anni.
La prima terapia del melanoma è la diagnosi precoce, essendo una patologia dalla mortalità elevata quando in fase avanzata ovvero quando lo spessore alla diagnosi è superiore a 1 mm. Più la lesione è superficiale maggiori sono le possibilità di una qualità di vita normale e/o di una piena guarigione. In questa ottica monitorare periodicamente i nevi ne favorisce una diagnosi precoce e l'escissione chirurgica tempestiva.
E' bene, tuttavia, precisare, che solo una piccola percentuale di nevi va incontro a trasformazioni tipiche del melanoma, pertanto non ha senso asportare in modo acritico i nevi. Occorre identificare determinate caratteristiche morfologiche che definiscano il rischio della lesione in esame per consigliarne a ragione l'asportazione chirurgica.
Fattori di rischio
Fototipo
Si riferisce al colore dell'incarnato secondo una scala a 6 punti (I-fototipo chiaro con pelle chiara e capelli biondo-rossi; 6 fototipo scuro). Anche i fototipi scuri (es. Fototipo 3, come la maggior parte degli italiani) sono comunque a rischio in presenza degli altri fattori.
Familiarità per melanoma
La presenza di un parente malato impone controlli più rigorosi.
Pregressa diagnosi di melanoma
Chi ha avuto un melanoma ha un rischio maggiore di sviluppare un secondo melanoma.
Tipologia di nevi, numero e dimensioni
Pazienti con molti nevi (> di 100-150), presenza di nevi congeniti (>20 cm in particolare) hanno un rischio maggiore di sviluppare un melanoma.
Esposizione solare intensa ed intermittente con ustioni solari e mancanza di fotoprotezione
Le ustioni solari soprattutto in età giovanile costituiscono un rischio per lo sviluppo in età adulta di melanoma. Evitare pertanto le ore più calde, utilizzando fotoprotettori ad SPF alto, anche quando sotto l'ombrellone.
La visita nevi nei bambini
Anche i bambini devono essere sottoposti a visita periodica dei nevi. Questa corretta misura preventiva va iniziata in relazione alla velocità di comparsa dei nevi. E', infatti, normale l'insorgenza di nevi nei bambini fin dai primi anni di vita. Le lesioni aumentano in numero e dimensioni, accompagnandolo nella crescita. Le lesioni congenite meritano un'attenzione particolare, indipendentemente dall'età.